SULLE CONSEGUENZE DI UN TRADIMENTO IN UN MATRIMONIO IN CRISI

A CURA DELL'AVV.MICHELEALFREDO CHIARIELLO
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INDICE
1) INTRODUZIONE;
2) IL PRINCIPIO DI CAUSALITÀ E L'ART. 151 C.C.;
3) IL TRADIMENTO IN UN MATRIMONIO FINITO;
4) ONERE DELLA PROVA A CARICO DEL TRADITO;
5) CONSEGUENZE PRATICHE DELL'ADDEBITO PER TRADIMENTO.-
*****
Hai fretta? Andiamo dritti al sodo
1️⃣ 💔 Tradimento sì, ma non sempre punibile – Se il matrimonio è già in crisi profonda, l'infedeltà non causa la rottura: la certifica. Senza nesso causale, niente addebito.
2️⃣ 🕵️♀️ Chi accusa deve dimostrare – Il coniuge tradito ha l'onere di provare che la relazione era ancora "viva" quando è avvenuto il tradimento. Senza prove, niente condanna morale né giuridica.
3️⃣ ⚖️ Le conseguenze non sono solo simboliche – L'addebito comporta la perdita del mantenimento e può influenzare anche casa coniugale, figli e risarcimenti. Ma solo se c'è una responsabilità effettiva e dimostrata.
1. INTRODUZIONE
C'è un momento preciso in certi matrimoni
sopravvissuti per miracolo (o per mutuo, non consenso, ma "bancario") in
cui ci si guarda e si realizza di stare insieme per i figli, per l'ISEE, per
quieto vivere o per pura e semplice stanchezza di ricominciare daccapo. Poi,
quando sembra che peggio di così non possa andare, uno dei due tradisce.-
E l'altro, pur avendo già emotivamente traslocato da mesi, si risveglia dal
torpore sentimentale e, con indignazione da telenovela sudamericana anni '90, gli
urla contro: "Mi hai tradito?! Vado dall'avvocato e ti rovino!"
Ma davvero si può parlare di "tradimento" quando
il matrimonio è già un naufragio da tempo?
E soprattutto: quella scappatella ha ancora un peso giuridico o serve solo ad
alimentare la sete di vendetta del coniuge tradito?
2. IL PRINCIPIO DI CAUSALITÀ E L'ART. 151 C.C.
Per ottenere l'addebito della separazione, non
basta dimostrare un tradimento. Bisogna provarne l'effetto detonante: solo se
quella violazione ha reso intollerabile la convivenza, può avere
conseguenze giuridiche.-
Lo dice l'art. 151 del codice civile: il giudice può addebitare la separazione
al coniuge che ha violato i doveri matrimoniali, ma solo "qualora la
violazione abbia reso intollerabile la prosecuzione della convivenza".-
Il cuore della questione è il nesso
causale.
Se il tradimento arriva quando la coppia è già a pezzi, non è causa, ma effetto
della crisi. -
3. IL TRADIMENTO IN UN MATRIMONIO FINITO
La Cassazione è chiara: non basta una
scappatella per farti diventare il cattivo della storia, se l'unione era
già finita prima. Quando l'amore è evaporato, la casa coniugale sembra un
B&B mal gestito, e i dialoghi si riducono a "Hai preso il pane?", non
c'è più un vero matrimonio da proteggere.-
In quel contesto, il tradimento non spezza l'equilibrio: lo certifica, come
un timbro su un documento, lo fotografa, come una polaroid della fine
già scritta.-
Questo non vuol dire assolvere moralmente
il traditore – che può restare pure discutibile sul piano umano – ma determinare
la vera causa del fallimento matrimoniale.-
E se quel colpo è stato la noia, la distanza, l'insofferenza reciproca o
l'abbonamento a Netflix, allora l'infedeltà arriva solo a cose già
clinicamente morte.-
4. ONERE DELLA PROVA A CARICO DEL TRADITO
Quando si chiede l'addebito della separazione per infedeltà, è il coniuge tradito a dover dimostrare che quel tradimento è stato la causa — e non la conseguenza — della rottura.-
Sì, proprio così: l'onere della prova è a carico del coniuge tradito, non di chi ha tradito.-
Bisogna portare al giudice riscontri precisi che dimostrino come, al momento del tradimento, il matrimonio fosse ancora "vivo" sotto il profilo affettivo e conviviale.
Tra le prove utili:
- messaggi, lettere, email che mostrano affetto o progettualità di coppia;
- testimonianze di amici o familiari sulla vita coniugale ancora attiva;
- assenza di separazioni di fatto o interruzioni di convivenza;
- tentativi di riconciliazione sinceri, poi stroncati dalla scappatella.-
Al contrario, se emerge che la coppia era già "esplosa" da tempo — per litigi cronici, vite separate, mancanza di affettività — il tradimento non sarà considerato causa della crisi, ma solo un evento successivo, irrilevante ai fini dell'addebito.
In sintesi: non è sufficiente provare il tradimento, bisogna provare quando è avvenuto e che effetto ha avuto su una convivenza ancora formalmente e sostanzialmente in piedi.-
5. CONSEGUENZE PRATICHE DELL'ADDEBITO PER
TRADIMENTO
L'addebito della separazione non ha solo un valore simbolico o morale. Ha
conseguenze pratiche: il coniuge cui è addebitata la separazione perde il
diritto al mantenimento (salvo che non versi in stato di bisogno per
ragioni estranee alla sua condotta) e può aprire la porta a richieste risarcitorie
(ad esempio, per danni all'onore o alla reputazione, se vi sono comportamenti
gravi e pubblici) e incidere anche sulla regolamentazione della casa
familiare e sull'affidamento dei figli, se i comportamenti hanno avuto
riflessi concreti sul benessere degli stessi.-
Tradimento & Addebito: quando sì, quando no
- Se è la causa della crisi matrimoniale.
- Se avviene in un contesto di apparente normalità coniugale (convivenza in atto, relazioni affettive ancora presenti).
- Se le modalità del tradimento sono particolarmente offensive o pubbliche (esibizione, umiliazione, denigrazione).
- Se ha inciso negativamente sulla prole.
- Se la crisi coniugale era già in atto e documentata (interruzione della convivenza, rapporti deteriorati).
- Se è conseguenza e non causa della rottura.
- Se è intervenuto dopo l’instaurazione del procedimento di separazione.
- Se non viola più alcun vincolo sostanziale (rapporto già spento da tempo).
✔ Il coniuge che chiede l’addebito deve provare il tradimento e il nesso causale con la crisi.
✔ Il coniuge accusato deve dimostrare la preesistenza della crisi e l’irrilevanza giuridica del tradimento.
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