CONTATTO VISIVO AL 41 BIS, ANCHE UN BOSS HA DIRITTO AD AMARE

A CURA DELL'AVV.MICHELEALFREDO CHIARIELLO
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INDICE
1) INTRODUZIONE;
2) LA SENTENZA;
3) CONCLUSIONI.-
*****
Hai fretta? Andiamo dritti al sodo
🔒 1. Il contesto estremo:
Un detenuto al 41-bis, in isolamento totale da trent'anni, instaura una relazione epistolare con una donna italo-britannica impegnata nel sociale. Chiede di incontrarla senza barriere, ma il carcere nega.
⚖️ 2. La svolta giuridica:
Il Tribunale di Sorveglianza accoglie la richiesta. Il Ministero impugna, ma la Corte di Cassazione conferma: anche chi è al 41-bis conserva il diritto a relazioni affettive, se compatibili con la sicurezza.
❤️ 3. Il principio affermato:
La detenzione non può annullare la dignità umana. Il diritto serve a tutelare la collettività, ma non può ignorare l'amore, neanche dietro le sbarre. Una sentenza destinata a fare scuola.
1. Introduzione
Sembra l'inizio di un film. E invece è tutto vero. Un uomo, recluso da trent'anni, vive chiuso in una cella senza contatti con altri detenuti, senza accesso alla socialità. Gli è concessa un'ora d'aria al giorno, da solo, in uno spazio angusto e grigio, sempre sotto sorveglianza. Ogni telefonata, ogni parola, ogni gesto è controllato. È un boss, sanguinario e temuto, detenuto al regime del 41 bis. Vive nell'isolamento più assoluto, in una cella dove anche il silenzio è vigilato. Nessun orizzonte, solo cemento, rituali ripetuti e l'occhio onnipresente della telecamera.-
Poi c'è lei: una donna elegante, raffinata, italo-britannica, impegnata nel sociale, nel reinserimento dei detenuti. Iniziano a scriversi, si raccontano, si conoscono a distanza. E si innamorano, senza mai essersi incontrati in 17 anni.-
Nel 2023, lui chiede di vederla. Non una semplice telefonata, non un colloquio dietro un vetro, ma un vero incontro, visivo e umano. Il carcere di Sassari respinge la richiesta: la relazione è "recente", non c'è un matrimonio, non si configura un rapporto familiare tradizionale.-
Ma il Tribunale di Sorveglianza riconosce le ragioni del detenuto.
Il Ministero della Giustizia impugna. E alla fine, è la Corte di
Cassazione a chiudere il cerchio, affermando un principio destinato a fare
storia: quel contatto visivo è un diritto.-
Ecco perché.-
2. LA SENTENZA
La Suprema Corte si è richiamata a un principio già affermato con forza dalla Corte Costituzionale nel gennaio 2024:-
"La detenzione non può comportare anche la negazione di altri diritti fondamentali, tra cui quello di mantenere relazioni affettive e intime.".-
Non si tratta di un'apertura generalizzata o permissiva. Il diritto all'affettività può e deve essere bilanciato con le esigenze di sicurezza, disciplina e giustizia. Ma non può essere negato in automatico, solo in virtù del regime detentivo. Ogni caso deve essere valutato concretamente, alla luce di elementi oggettivi.-
Nel caso di spece, la Cassazione ha rilevato che:
- la relazione è autentica, documentata e duratura;
- la donna è estranea a circuiti criminali;
- il detenuto ha mantenuto condotta regolare;
- non risultano indagini o procedimenti penali a suo carico.
3. CONCLUSIONI
La sentenza della Corte di Cassazione segna un passaggio cruciale nell'evoluzione del regime 41-bis. Non lo abolisce, non ne indebolisce la funzione repressiva, ma ne traccia un confine preciso e invalicabile: anche il detenuto più isolato resta una persona, titolare di diritti che non possono essere annientati dal muro del carcere.-
📌 CHE COS’È IL “CONTATTO VISIVO” IN CARCERE?
In carcere, contatto visivo significa parlare e guardarsi senza barriere: niente vetri, niente grate, niente agenti in mezzo 👀🤝
🔹 Ci si guarda negli occhi
🔹 Si parla direttamente
🔹 A volte ci si può abbracciare o stringere la mano
✅ Nel regime ordinario: il contatto visivo è previsto.
❌ Nel 41-bis: è eccezionale e ammesso solo se non ci sono rischi di comunicazioni illecite.
📍 Non è un privilegio, ma può diventare una forma di affettività tutelata, se compatibile con la sicurezza.
🚨 COS'È IL 41-BIS? 🚨
È il 🔒 regime carcerario speciale previsto per chi è condannato per mafia, terrorismo o criminalità organizzata.
Impedisce contatti con l’esterno ✋📞✉️ e limita al massimo colloqui, posta, telefonate e socialità.
⚠️ Serve a spezzare i legami con l’organizzazione criminale.
🔁 Rinnovabile ogni 2 anni, se necessario.
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📚 DIRITTI, LIMITI E PARADOSSI DELLA DETENZIONE
Giustizia tra rigore, umanità e contraddizioni
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