SUI POTERI DEL COMUNE DI ABBATTERE UN ALBERO

A CURA DELL'AVV.MICHELEALFREDO CHIARIELLO
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INDICE
1️⃣ INTRODUZIONE – IL FATTO
2️⃣ QUANDO SI PUÒ ABBATTERE UN ALBERO?
3️⃣ SULL'OBBLIGO DI TRASPARENZA
4️⃣ ALBERO ABBATTUTO, ALBERO PIANTATO: LA COMPENSAZIONE AMBIENTALE
5️⃣ QUANDO IL TAGLIO DIVENTA ILLEGITTIMO
6️⃣ CONCLUSIONI
Hai fretta ? Andiamo dritti al sodo:
1️⃣ GLI ALBERI SONO BENI PUBBLICI 🌳👥
Non appartengono al Sindaco o all'assessore: sono della collettività. Per questo il loro abbattimento richiede motivazioni serie, tecniche e documentate — non impressioni o scelte politiche.
2️⃣ SI TAGLIA SOLO CON PROVE TECNICHE 📑🔍
Un albero può essere abbattuto solo se pericoloso, malato in modo irreversibile o incompatibile con lavori pubblici inevitabili. E sempre con perizia agronomica, valutazione delle alternative e, se ci sono vincoli, autorizzazione della Soprintendenza.
3️⃣ TRASPARENZA, COMPENSAZIONE E RESPONSABILITÀ ⚖️🌱
Il Comune deve spiegare tutto ai cittadini, pubblicare le perizie, motivare l'intervento e piantare nuovi alberi in sostituzione. Tagli ingiustificati espongono amministratori e tecnici a responsabilità civili, erariali e penali, oltre a violare il nuovo art. 9 Cost.
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1️⃣ IL FATTO
In occasione della Giornata Nazionale dell'Albero vale la pena ricordare una verità spesso ignorata: gli alberi che vediamo lungo i marciapiedi, nelle piazze, nei parchi e nelle scuole non sono "verde ornamentale", ma beni pubblici. Non appartengono al Sindaco, né all'assessore, né al dirigente del settore: appartengono alla collettività. E proprio per questo il loro abbattimento è un atto che la Pubblica Amministrazione non può eseguire secondo convenienza politica o impressioni personali, ma solo rispettando un preciso quadro normativo che impone tutela, prudenza, trasparenza e motivazione rigorosa.-
2️⃣ QUANDO SI PUO' ABBATTERE UN ALBERO?
Un Comune può decidere di eliminare un albero solo davanti a ragioni concrete e documentate, mai generiche:
- La prima è la tutela della sicurezza pubblica: se una pianta presenta gravi criticità strutturali, rischio di caduta, inclinazioni anomale o patologie del fusto tali da comprometterne la stabilità, il Comune ha il dovere di intervenire. Tuttavia, questo accade soltanto quando una perizia tecnica – eseguita da un agronomo o figure equivalenti – certifica la presenza di un pericolo attuale e non rimediabile con potature o interventi conservativi;
- L'albero pubblico può essere rimosso anche quando è colpito da una malattia irreversibile che lo rende insalvabile, oppure quando specifici lavori pubblici lo rendono inevitabile, ma anch'essi devono essere supportati da valutazioni tecniche e da una motivazione dettagliata. La Pubblica Amministrazione deve dimostrare non solo perché si procede al taglio, ma anche perché non esistono alternative meno impattanti, come una diversa collocazione delle infrastrutture o interventi conservativi in loco. In presenza di vincoli paesaggistici, poi, serve l'autorizzazione della Soprintendenza: l'abbattimento senza tale provvedimento integra perfino reato.-
3️⃣ SULL'OBBLIGO DI TRASPARENZA
Accanto agli obblighi tecnici esiste un altro dovere fondamentale: quello della trasparenza. I cittadini hanno il diritto di conoscere le ragioni che portano al taglio di un albero pubblico, di visionare le perizie e di verificare che l'intervento sia parte di una programmazione del verde e non di un'azione improvvisata.-
4️⃣ ALBERO ABBATTUTO, ALBERO PIANTATO, LA COMPENSAZIONE AMBIENTALE
Infine, ogni abbattimento comporta una responsabilità ambientale: quasi tutti i regolamenti comunali impongono di piantare uno o più alberi in sostituzione di quelli rimossi. Non è un gesto simbolico, ma un obbligo giuridico,che compensa la perdita di ombra, ossigeno, biodiversità e decoro urbano.-
5️⃣ QUANDO IL TAGLIO DIVENTA ILLEGITTIMO
Non basta affermare che la pianta "era pericolosa" o che "ostacolava un intervento pubblico": occorre dimostrarlo con elementi documentali, perizie puntuali e una valutazione comparativa delle possibili alternative. I TAR, in particolare, hanno annullato numerosi provvedimenti comunali nei quali mancava una relazione agronomica adeguata o in cui la motivazione si limitava a formule generiche, prive di un effettivo riscontro tecnico. La logica è chiara: il taglio di un albero costituisce un sacrificio ambientale e paesaggistico e, come tale, non può essere giustificato da esigenze organizzative o da decisioni assunte sull'onda dell'urgenza amministrativa.-
Non mancano conseguenze sul piano della responsabilità individuali per Sindaco, Dirigenti, funzionari ed assessori, sotto il profilo civile, di danno erariale e persino penale.-
6️⃣ CONCLUSIONI
Il nuovo art. 9 Cost. rende evidente che la gestione del verde pubblico non è una semplice attività manutentiva, ma un esercizio di responsabilità verso il futuro: ogni albero risparmiato, ogni filare recuperato, ogni intervento sostitutivo adeguato diventa un tassello di attuazione concreta della Costituzione. La Giornata dell'Albero ci ricorda proprio questo: amministrare una città significa anche custodire ciò che cresce silenziosamente nelle sue strade, perché gli alberi non sono solo radici e foglie, ma una promessa di benessere per chi verrà dopo di noi.-
Alla luce di questo principio, l'abbattimento di un albero pubblico rappresenta sempre un intervento eccezionale, che deve essere giustificato con motivazioni rigorose, documentate e rispettose del principio di proporzionalità. Ogni taglio ingiustificato non è solo uno spreco di patrimonio pubblico, ma potenzialmente una violazione costituzionale, soprattutto quando non si dimostra l'assenza di alternative, non si informa adeguatamente la cittadinanza o non si provvede a un'effettiva compensazione ambientale.-
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