QUOTA 100, DIVORZIO E TFS, QUANDO IL DIRITTO DEGLI EREDI NON SI CONSOLIDA. CASS N. 24289/2025

14.09.2025
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A CURA DELL'AVV. LAURA BUZZERIO

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INDICE

1) INTRODUZIONE;

2) LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE;

3) CONCLUSIONI.-

Hai fretta? Andiamo dritti al sodo:

1️⃣ 👩‍❤️‍👨 Dopo il divorzio, l'ex moglie aveva diritto a una quota del TFS dell'ex marito andato in pensione con Quota 100.
2️⃣ ⚰️ La donna però è morta prima della liquidazione del TFS all'ex marito ed i figli hanno rivendicato quel diritto come eredi.
3️⃣ ⚖️ La Cassazione (n. 24289/2025) ha chiarito: finché il TFS non è certo, liquido ed esigibile, non entra nell'eredità 👉 quindi agli eredi non spetta nulla. 

1. INTRODUZIONE

Una donna, dopo matrimonio, separazione e divorzio, aveva ottenuto un assegno a carico dell'ex marito. Negli anni successivi, l'uomo era andato in pensione con il regime sperimentale "Quota 100", maturando anche il diritto al Trattamento di Fine Rapporto (TFR/TFS).-
La legge sul divorzio (art. 12-bis L. n. 898/1970) prevede che l'ex coniuge titolare di assegno abbia diritto a una quota del TFR/TFS dell'altro, proporzionata agli anni in cui matrimonio e lavoro siano coincisi.-

Tuttavia, con il D.L. n. 4/2019, conv. in L. n. 26/2019, l'accesso anticipato alla pensione "Quota 100" è stato accompagnato da un meccanismo particolare: la liquidazione del TFS non è contestuale, ma posticipata per ragioni di equilibrio di bilancio pubblico.

Il caso si è complicato quando la donna è deceduta prima della liquidazione del TFS (dell'ex marito).-

I figli della donna hanno così agito contro l'INPS, sostenendo che il diritto fosse già maturato e quindi trasmissibile agli eredi.-

2. LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE

Nei primi due gradi di giudizio la richiesta veniva respinta, sulla presupposto che al momento del decesso il diritto al TFS non si era ancora consolidato.-

La Cassazione ha definitivamente rigettato il ricorso, chiarendo alcuni punti chiave:

  • il diritto al TFS nasce subito con la cessazione del rapporto di lavoro, ma la sua corresponsione è differita per legge;
  • occorre attendere il decorso del periodo di differimento imposto dal legislatore;
  • fino a quel momento, il diritto non è "certo, liquido ed esigibile" e, quindi, non può entrare nell'asse ereditario.-

Nel caso concreto, al momento della morte della donna (ex moglie e madre) non vi era alcun credito consolidato, quindi agli eredi, secondo la Cassazione, non spetta niente.-

3. CONCLUSIONI

La Cassazione mette un punto chiaro: se il TFS non è ancora certo, liquido ed esigibile, come nel caso della disciplina "Quota 100", non può essere trasmesso agli eredi, perché quest'ultimi
non possono rivendicare un diritto che l'ex coniuge non aveva ancora fatto proprio.-

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