ABUSO DI GRASSETTO, CORSIVO E SOTTOLINEATURE RENDONO IL RICORSO INAMMISSIBILE. CASS. N. 28195/2025

31.10.2025
disclaimer: l'immagine è puramente illustrativa
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A CURA DELL'AVV.MICHELEALFREDO CHIARIELLO

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INDICE

1) INTRODUZIONE;

2) UN RICORSO LABIRINTO;

3) CONCLUSIONI.-

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Hai fretta ? Andiamo dritti al sodo:

1️⃣ Non è stata l'IA a "sbagliare", ma l'uomo: troppi grassetti, corsivi e sottolineature hanno trasformato il ricorso in un caos grafico.
2️⃣ La Cassazione (ord. n. 28195/2025) ha dichiarato l'atto inammissibile perché il giudice non deve decifrare labirinti testuali.
3️⃣ Morale: il diritto non si evidenzia con il giallo, ma con la chiarezza.  

1️⃣ INTRODUZIONE

Altro che errori dell'intelligenza artificiale: stavolta a far dichiarare inammissibile il ricorso è stata la creatività umana fuori controllo, quella che – tra un grassetto e un corsivo – ha trasformato l'atto in un labirinto grafico.-

In questa occasione, a essere sanzionato non è stato l'algoritmo "impazzito", ma l'uomo — e l'abuso del suo estro, della sua fantasia, del suo eccesso creativo.-

Il ricorso per Cassazione, per definizione, è un atto di chirurgia giuridica: essenziale, preciso, armonico, una sinfonia di logica e diritto, dove ogni parola ha un posto e ogni virgola un senso.-
Se invece diventa un collage di norme, giurisprudenza e pensieri sparsi, fusi insieme senza un ordine logico, il rischio di inammissibilità è assai concreto.-.

L'ordinanza in commento, la n. 28195/2025, muove proprio da questa premessa.-

Il caso nasce da una società di autonoleggio che lamentava l'illegittimità di una cartella di pagamento per violazioni al Codice della strada. Nulla di straordinario, vicenda tipica e contenzioso abbastanza frequente. Ma ciò che ha attirato l'attenzione della Suprema Corte non è stato tanto il contenuto dei motivi, quanto il modo — disordinato e ridondante — in cui essi sono stati esposti.-

2️UN RICORSO LABIRINTO

Nel caso di specie, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, perché, era un intreccio inestricabile di contestazioni sostanziali e processuali, miscelate senza una chiara distinzione, in venti fitte pagine di testo senza sottoparagrafi, senza un ordine logico riconoscibile, con l'uso massivo di grassetti, corsivi e sottolineature, il tutto ripetuto più volte, quasi a voler vincere per sfinimento. Un vero labirinto, dentro il quale il giudice di legittimità avrebbe dovuto impegnarsi in una sorta di caccia al tesoro per individuare — forse — il senso delle censure mosse alla sentenza impugnata. E questo, precisa la Corte di Cassazione, non è il suo ruolo, motivo per il quale il ricorso veniva dichiaro inammissibile.-
Un ricorso così redatto, osserva infatti l'ordinanza, non consente un'adeguata intellegibilità dei motivi e non può che essere dichiarato inammissibile.-

3️⃣CONCLUSIONI

Questa volta non è colpa di un microchip, ma di un neurone umano.-

Morale della favola?
Se l'intelligenza artificiale talvolta produce allucinazioni, quella umana — quando si lascia trascinare dall'ego e dall'abuso di corsivo — riesce a generare labirinti incomprensibili.-

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